PAOLO E FRANCESCA
Patrizia Ajello
Loschi segreti macchiano di peccato
le mura del castello.
Di notte due ombre danzano nascoste
dal buio mantello.
Gli amanti consumano la primavera
come la fiamma consuma la cera.
Bacio rubato alla libertà,
soffio di vita che già se ne va.
Cammina piano su sogni galeotti
di carta e inchiostro,
perché l'amore prestato o rubato
non sarà mai nostro.
Eclissa notte l'amor clandestino
prima che arrivi un nuovo mattino.
Ma tu lascia che scoprano nudi
i nostri due corpi avvinghiati e perduti
in un unico amplesso, d'amore e di vita,
affinché questa storia non sia mai smarrita
e il ricordo di noi sopravviva.
La bocca mi baciò tutto tremante
quel giorno più non vi leggemmo avante.

Gli ultimi due versi della canzone
sono tratti da la "Divina Commedia" di Dante Alighieri.